Auguri di Buon Natale, e felice anno nuovo.

Hervé Janson, il nostro priore, ci ha mandato questi auguri che, volentieri, condividiamo.

                                                                                                                      Novembre 2018
Quando riceverete questa lettera di fine anno, avremo già iniziato il cammino così bello dell’Avvento – un tempo di Speranza gioiosa che riprende tutta l’attesa di Israele attraverso la sua Storia [Troverete in fondo il “Grande Avvento” che la Qehila (la comunità ebraica cattolica) di Gerusalemme canta all’inizio della sua celebrazione eucaristica durante l’Avvento. Avendovi preso parte parecchie volte, questo canto mi ha toccato], che culminerà nella nascita di Gesù in una stalla nei dintorni di Betlemme, tra i piccoli, gli emarginati che sono i pastori dell’epoca!…
Isaia non smette di cantare questa speranza gioiosa che rianima i cuori feriti e le ginocchia vacillanti:
Signore, tu sei il mio Dio;
voglio esaltarti e lodare il tuo nome,
perché hai eseguito progetti meravigliosi…
Perché tu sei sostegno al misero,
sostegno al povero nella sua angoscia…
poiché lo sbuffo dei tiranni è come pioggia che rimbalza sul muro…
Preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto…
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza…
in quel giorno, liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante…
Eppure, il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia,
per questo sorge per avere pietà di voi,
perché un Dio giusto è il Signore;
beati coloro che sperano in lui…
I tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:
«Questa è la strada, percorretela». (Is.25,1 – 30,21).

Questo bimbo appena nato, disteso in una mangiatoia, ecco il Tesoro – il nostro Tesoro! – della Buona Novella della Salvezza con cui vogliamo nutrire la nostra vita e percorrerne la strada: è la nostra gioia profonda! Possa essa trasparire e irradiarsi nel nostro andare incontro agli altri, come lo è stato per Maria che esce e prende la strada per incontrare la cugina Elisabetta…
Ebbene è proprio ai poveri, ai piccoli, agli emarginati che la Buona Novella è annunciata per prima! Ecco perché i poveri sono il Tesoro della Chiesa, come diceva san Lorenzo presentando i poveri di Roma al Tribunale che gli chiedeva tutte le ricchezze della Chiesa!…
Toccati e sedotti da Gesù di Nazaret, noi abbiamo voluto mettere i nostri passi nei suoi passi!
Come viviamo, dietro a lui, la nostra convivenza con la gente qualsiasi, anonima, insignificante?
Non dovremmo forse rispondere: come un’opportunità, una fortuna, un dono e un onore per essere accolti da loro, in mezzo a loro, dopo che abbiamo compreso con Gioia il nostro Tesoro: la presenza in essi di Gesù, che li ama con un amore prediletto!…
È questa la visione che ha affascinato Carlo de Foucauld e della quale ci ha condiviso la passione amorosa! …
Certo, a seconda dei contesti, culturali o d’altro tipo, differenti in base agli ambienti dove viviamo, questa passione si concretizza con dei percorsi diversi, che sono ogni volta da apprezzare e valutare …
Tuttavia, la comunione tra di noi è profondamente vissuta per questo medesimo appassionato sguardo per Gesù:

  • che nasce come un migrante in mezzo agli emarginati;
  • che fugge, ancora bambino, verso una terra straniera come un rifugiato davanti alla violenza dei dittatori del suo paese;
  • che cresce come tutti i giovani, lui, come molti altri, alla scuola della saggezza popolare di un villaggio di “periferia” dal quale, secondo l’opinione comune, non viene granché di buono;
  • che lavora come un artigiano qualsiasi e vive del lavoro delle sue mani in un territorio dove si incrociano culture, ben poco “ortodosse” agli occhi dei benpensanti dell’epoca! …
  • E sulle strade della Galilea e della Giudea, senza aver paura di ritrovarsi in mezzo a ubriaconi, a prostitute, a ladri, a pubblicani o a briganti! …Condividere questa comunione di sguardo con Gesù, di benevolenza verso tutti coloro con i quali Egli ha camminato e con i quali noi continuiamo a camminare, è ciò che desideriamo. I poveri, diceva Gesù, li avrete sempre con voi, e, di fatto, oggi ritroviamo le stesse categorie di persone che c’erano al tempo di Gesù, catalogate, molto spesso, in modo peggiorativo e con tante difficoltà ad essere accolte e integrate nelle nostre società disumanizzate dal liberalismo selvaggio di un’economia di esclusione: Ah… gli immigrati; i rifugiati; i clandestini; la gioventù delle periferie; i buoni a nulla; coloro che la cultura dello scarto (secondo il parlare di papa Francesco) delle nostre società classifica nell’ambito degli inefficienti o, peggio, degli scocciatori; oppure coloro che l’opinione comune dominante, sempre sufficiente e sprezzante, se non razzista, qualifica di “meteco”, di diversi, di sospetti o di pericolosi!…
    È là, in mezzo a loro, che noi, meravigliati come i pastori arrivati davanti a quel piccolo bimbo avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, scopriamo la presenza di Gesù: è il nostro Tesoro e la nostra Gioia!… Questa comunione di sguardo, di condivisione della vita e di comunanza di destino, ecco la chiamata che abbiamo ricevuto insieme dal Signore, e che la Chiesa riconosce come nostra Missione propria. [ …] .
    Sì, i cammini sono diversi, ma la direzione è la stessa, illuminata da quello sguardo contemplativo e misericordioso che Gesù ci dona e che ce Lo fa scoprire nel legare, come Lui, la nostra sorte con quella di tutte le persone semplici che sono alla ricerca di un po’ di dignità, di riconoscimento e di amore…
    Papa Francesco invita tutti – perciò anche noi – ad essere una “Chiesa in uscita”. Questo ci interpella, noi che diciamo di voler vivere alle frontiere, alle periferie…Anche a noi Gesù racconta la parabola degli invitati al banchetto nuziale: davanti alle scuse di molti degli invitati al banchetto delle nozze del Figlio, il Padre ci dice: «andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (Mt. 22,9). Tutti sono invitati a condividere la gioia delle Nozze del Figlio; non ci è chiesto di fare la selezione poiché tutti sono invitati, ma piuttosto di irradiare e trasmettere la gioia di vivere insieme, fratelli e sorelle a vicenda!… É quello che ci dice papa Francesco con le sue parole così forti, concrete e pungenti, nella Evangelii Gaudium (n° 87):
    «Oggi, quando le reti e gli strumenti della comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi, sentiamo la sfida di scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio.» …camminando insieme verso il Banchetto del Regno!…
    Come Maria e Giuseppe, come i pastori, come i Magi, siamo invitati a camminare nella gioia e nella fiducia, andando incontro all’altro, come dice papa Francesco nella stessa esortazione (EG n° 88):
    «il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza».
    Sta a noi di metterci in cammino per essere “Buona Novella” insieme, nella fiducia!…

                 Buon Natale a ciascuno di voi e un felice anno 2019!

                                                                                                               Hervé

Pieter Brueghel, il Vecchio – Danza nuziale

 

GRANDE AVVENTO

Chi racconterà le grandi opere del Signore e farà sentire la sua lode?
1. Creatore del cielo e della terra – e dell’uomo a sua immagine
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
2. Fa alleanza con Noè e pone in cielo l’arcobaleno
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
3. Mette alla prova Abramo suo servo, e moltiplica come sabbia la sua discendenza
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
4. Salva Isacco legato per il suo Nome, lotta con Giacobbe suo servo
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
5. Pone nel suo popolo delle donne coraggiose, per mezzo loro compie la sua volontà
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
6. Guida Giuseppe sulla strada e nutre la folle per mezzo di lui
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
7. Rivela a Mosè il suo Nome, e pone tra le sue mani la Torà
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
8. Chiama Samuele e lo fa profeta del suo Nome
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
9. Edifica la casa di Davide e fa di lui il pastore del suo popolo
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
10. Dona al suo popolo dei profeti che vedono la venuta del suo Messia
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
11. Ricolma Maria con il suo Spirito e fa abitare in lei la sua Parola.
– Sia benedetto il Signore, sia benedetto il suo Nome!
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Chi racconterà le grandi opere del Signore e farà sentire la sua lode?

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