Christian

"UN INCONTRO CHE HA SEGNATO LA MIA VITA" di Christian

 27/01/2025
 Notizie

Christian nel suo orto
Raccontare il mio incontro con Charles De Foucauld, mi proietta indietro di qualche anno.

Sono stati momenti decisivi e fondanti per il resto della mia vita.

La mia ricerca di Dio partiva dal contesto assai semplice di una vita di contadino aperto al creato e al ritmo di lavoro e di relazioni caratteristico di un piccolo villaggio.

Quando sono venuto a conoscenza di quest’uomo, ho preso maggiore coscienza di molte cose che già vivevo, alle quali ormai potevo dare un nome, una spiritualità   d vita: Nazaret!

Ho deciso, nel mio intimo, di consacrarmi al Signore, continuando a vivere il più normalmente possibile la vita di sempre, nutrito da una preghiera eucaristica che corrispondeva benissimo a una forte aspirazione al silenzio e al tu per tu con Gesù.

Forse le cose potevano rimanere così, ma il fascino che esercitava su di me la vita di quest’uomo e la sua ricerca di Dio attraverso una condivisione reale della vita con il popolo tuareg, stimolava in me un ideale che mi spingeva al di là dei confini del mio paese diventato ormai troppo piccolo per me.

Decisi quindi di far conoscenza dei piccoli fratelli di Gesù e d’intraprendere un cammino religioso con uomini attratti dallo stesso stile di vita. Vivo in Fraternità da più di 25 anni. Ho avuto, in tutti questi anni, tanti modi per concretizzare il suo ideale, purificato dalla vita stessa, messo a confronto con la vita fraterna in comunità e con la vita di tante persone che spesso a loro insaputa, tramite le loro vicende, tramite gesti semplici, nella banalità del quotidiano, mi hanno svelato la presenza discreta di un Dio che fa parte delle nostre storie.

Quello che mi rimane tuttora impresso, è come Charles de Foucauld, docilmente, donandosi totalmente a quel piccolo gruppo di Tuareg, in un luogo cosi insignificante come poteva essere Tamanrasset a quell’epoca, abbia vissuto una vita eucaristica piena. L’attenzione all’altro, diverso in tutto, quanto a cultura, a religione e a mentalità gli ha permesso di realizzare effettivamente, autenticamente l’incontro con un Dio di carne; con “quel Gesù di Nazaret” che ha passato la sua vita a legarsi a noi, vivendo l’intimità con il Padre in una esistenza umana, condividendo in tutto e per tutto la nostra vita per offrirci di condividere la sua.

Charles De Foucauld, con il passare dei giorni e degli anni, ha sperimentato una vera familiarità con questo popolo. Da questo stare accanto nel quotidiano, sono nate profonde amicizie. Così, la stima e la fiducia reciproca hanno permesso di abbassare muri e pregiudizi, e di giungere a farsi carico l’uno della vita dell’altro. Per lui è stato scoprire ulteriormente il volto di Dio insieme crescere in umanità. Per lui, in questa comune fiducia e reciproca gratuità, nella quotidianità e nella condivisione della vita, si faceva intravedere l’azione e la presenza di Dio: Dio nel fratello. E ne è nato un autentico e originale cammino di vita contemplativa.

Christian e le sue apiAveva creduto di dover portare la presenza di Dio nei luoghi più sperduti, capì invece che Dio l’aveva preceduto ed era già presente, lo aspettava proprio lì in questa parte di umanità, in questo piccolo gruppo di nomadi.

Spero di incontrare un giorno queste persone del deserto che hanno accolto e accompagnato frère Charles: vorrei esprimere loro la mia profonda gratitudine per essere state inconsapevolmente il tramite di una forma e di una spiritualità di vita centrata sul mistero dell’Incarnazione.

Mi è dato di continuare a vivere questo mistero insieme ai miei fratelli, quelli con cui mi sono legato per la vita in Fraternità, e quelli con cui condivido ogni giorno la fatica e le gioie del quotidiano, nelle relazioni, sul lavoro e nel nostro quartiere. Questo per me è motivo di gioia e di grande serenità!