In ogni fraternità c’è uno spazio –piccolo o grande che sia- riservato all’orazione, dove i fratelli si ritrovano per la preghiera comunitaria e personale.
Gli avvenimenti della giornata nutrono la preghiera silenziosa ai piedi della presenza eucaristica di Gesù nella cappella di ogni fraternità.
I mezzi per il nostro cammino di preghiera, sono gli stessi che possono adottare i nostri vicini del quartiere o i compagni di lavoro. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se la stanchezza fisica e psichica di una giornata di lavoro si faccia sentire e condizioni la nostra preghiera, semplificandola. È la preghiera della gente comune!
Tenendo conto del posto che il lavoro occupa nella loro giornata, delle necessità e degli imprevisti che porta con sé la vita quotidiana, i fratelli sono invitati a consacrare dei momenti forti di preghiera personale e per questo si prendono dei tempi di solitudine. A questo scopo i fratelli hanno a disposizione –dove è possibile- degli eremi in cui possono trovare le condizioni favorevoli al silenzio e alla preghiera…Questi tempi di solitudine periodici per pregare trovano conferma nell’esempio di Gesù di Nazareth che lasciava le folle per intrattenersi con il Padre.
Vale la pena ricordare quello che Charles de Foucauld diceva della preghiera: “pensare a Dio amandolo…”
I fratelli , alla fine di ogni giornata, recitano insieme la preghiera dell’abbandono: